La legge di bilancio 2022 ha stanziato risorse aggiuntive per rifinanziare il fondo 394 per l’internazionalizzazione. La misura che favorisce i processi di internazionalizzazione delle imprese italiane, infatti, è stata rifinanziata con 150 milioni di euro per ciascun anno dal 2022 al 2026.
In attesa dei decreti attuativi, fino al 31 maggio 2022 l’agevolazione è sostenuta da risorse provenienti dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Si tratta di una misura che ha cambiato volto negli ultimi anni e che è rivolta alle imprese attive sui mercati internazionali che vogliono investire in digitalizzazione e transizione ecologica, partecipazione a mostre e fiere, e-commerce.
In questo articolo illustreremo il funzionamento del fondo, spiegando nel dettaglio come opera ciascuna misura.
Fondo 394 per l’internazionalizzazione: cos’è
La legge 394 del 1981 nasce come normativa per aiutare le imprese italiane che vogliono investire in iniziative di internazionalizzazione. I finanziamenti sono gestiti da SACE / SIMEST, le due società partecipate da Cassa Depositi e Prestiti che promuovono la crescita delle imprese sui mercati internazionali e non solo.
SACE e SIMEST danno vita al cosiddetto “Polo dell’export” italiano, mettendo a disposizione delle imprese finanziamenti, interventi in equity, contributi e garanzie per sostenere la loro attività di investimento e sviluppo all’estero.
Nel corso del tempo, la normativa è stata più volte rinnovata negli obiettivi e nelle disposizioni applicative, adattandosi alle nuove esigenze del sistema economico italiano nei confronti dei mercati globali.
Nella sua forma attuale, il Fondo 394 per l’internazionalizzazione prevede tre linee di intervento specifiche rivolte alle PMI – Piccole e Medie imprese.
- Investimenti per la transizione ecologica e digitale: finanziamenti agevolati e a fondo perduto per finanziare i programmi di spesa delle PMI attive sui mercati internazionali in tema di digitalizzazione e produzione sostenibile di beni e servizi.
- Partecipazione a fiere, mostre e missioni di sistema all’estero: sostegno alla partecipazione delle imprese a eventi di promozione quali fiere, esposizioni e simili. È compresa anche la partecipazione ad eventi virtuali.
- Sviluppo di siti e portali e-commerce in paesi esteri: agevolazione che sostiene il miglioramento di una piattaforma o di un sito esistente o l’avvio di siti, piattaforme e portali e-commerce ancora da sviluppare.
Le misure citate comprendono tutte una componente di finanziamento agevolato e una componente di fondo perduto, almeno fino a che resteranno in vigore le disposizioni introdotte per mitigare gli effetti della crisi da Covid – 19.
In particolare, la componente di fondo perduto copre il 25% delle spese per tutte le misure citate. Per le imprese con sede nelle regioni del Sud, tale percentuale sale al 40% e interessa, nello specifico, le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il tasso di interesse applicato è aggiornato mensilmente ed è reperibile nella sezione dedicata del sito SACE / SIMEST.
Per tutte le misure citate non sono finanziabili le spese per attività direttamente collegate alla quantità di merce esportata, alla creazione e gestone di una rete distributiva e ai costi correnti per le attività di esportazione.
Come detto, è possibile presentare le richieste di finanziamento entro il 31 maggio 2022, usufruendo di risorse provenienti dal PNRR. SACE/SIMEST alla data attuale (febbraio 2022) confermano che sono ancora disponibili risorse per 450 milioni di euro e che è possibile presentare domanda.
Cosa succederà dopo il 31 maggio 2022? Dal momento che, come anticipato, la legge di bilancio 2022 ha rifinanziato il fondo 394 per l’internazionalizzazione, l’intervento a favore dei progetti di investimento e promozione all’estero non si interromperà. Resterà da vedere se le priorità e le modalità di erogazione rimarranno le medesime o se ci saranno dei cambiamenti.
Attendendo le disposizioni che diventeranno operative da maggio in poi, vediamo ora le caratteristiche di ciascuna delle misure comprese nel fondo, illustrandone il funzionamento secondo le disposizioni attualmente in vigore.
Le misure per la transizione ecologica e digitale
La prima componente del fondo 394 per l’internazionalizzazione finanzia investimenti per promuovere la transizione digitale ed ecologica delle imprese e la loro capacità competitiva all’estero. Possono presentare domanda di agevolazione le PMI:
- con sede in Italia,
- costituite come società di capitali,
- che abbiano già depositato almeno due bilanci relativi a due esercizi di bilancio completi,
- per le quali il fatturato estero sia pari (in media) ad almeno il 20% del fatturato totale per gli ultimi due bilanci depositati o ad almeno il 10% per l’ultimo bilancio.
Considerando le spese per la transizione digitale, esse dovranno incidere per almeno il 50% delle spese del progetto presentato. Sono ammissibili i costi per:
- integrazione e sviluppo digitale dei processi dell’impresa;
- modernizzazione o sviluppo di modelli organizzativo-gestionali supportati dalle tecnologie digitali o investimenti in programmi, attrezzature e contenuti digitali;
- spese per consulenze in campo digitale, come ad esempio quelle fornite dai digital manager;
- investimenti in tecnologie di disaster recovery e business continuity;
- spese per progetti in ambito blockchain;
- investimenti e interventi formativi collegati agli ambiti prioritari di industria 4.0.
Per quanto riguarda invece le spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione, che incideranno per la parte restante del budget del progetto presentato, i costi ammissibili saranno:
- spese per migliorare la sostenibilità dell’impresa in Italia, incluse ad esempio le spese per l’efficientamento energetico e idrico e la riduzione dell’impatto climatico delle attività aziendali;
- costi direttamente collegati all’internazionalizzazione, come ad esempio gli investimenti per strutture commerciali all’estero, le consulenze per l’internazionalizzazione da esperti esterni le spese di promozione e per la partecipazione a eventi;
- spese per l’ottenimento di valutazioni o di certificazioni ambientali collegate al finanziamento.
L’importo massimo richiedibile di finanziamento è pari alla cifra minore tra 300 mila euro e il 25% dei ricavi dichiarati negli ultimi due bilanci. L’impresa richiedente, inoltre, non potrà essere debitrice dei confronti del Fondo 394 per l’internazionalizzazione di una cifra superiore al 50% dei ricavi medi degli ultimi due anni.
L’azienda beneficiaria dovrà rimborsare il finanziamento a rate semestrali posticipate in 6 anni, di cui 2 anni di preammortamento.
Le misure per la partecipazione a fiere
La seconda delle linee di finanziamento previste ha l’obiettivo di finanziare la partecipazione delle PMI italiane a mostre, fiere e missioni imprenditoriali, anche in modalità virtuale.
Possono presentare richiesta di finanziamento le PMI o le reti d’impresa soggetto con sede legale in Italia che abbiano depositato almeno un bilancio per un esercizio di bilancio completo.
Almeno il 30% delle spese eleggibili deve riguardare l’ambito digitale: la condizione non si applica per eventi che interessano temi ecologici o legati alla digitalizzazione. Tale categoria di spesa include:
- costi di iscrizione alla manifestazione virtuale, compresi i costi per l’elaborazione dei contenuti e per l’integrazione o lo sviluppo di piattaforme di CRM;
- spese di web design per landing page, pagine web dedicate all’evento o simili e integrazione o sviluppo di funzioni e contenuti digitali anche su piattaforme esistenti;
- spese di consulenza digitale, ad esempio per consulenze fornite da digital manager, social media manager e simili;
- costi relativi al digital marketing;
- servizi di traduzione ed interpretariato online.
Altre spese:
- Spese relative alla fruizione dell’area espositiva, inclusi, a titolo esemplificativo, costi di affitto ed iscrizione, costi di allestimento, attrezzature, allacciamenti elettrici e utenze, costi di assicurazione, pulizia dello stand, costi di personale;
- Costi di partecipazione e/o organizzazione di meeting e workshop BtoB e BtoC;
- Spese di logistica e trasporto materiale;
- Costi promozionali quali, a titolo di esempio: spese di pubblicità, cartellonistica e grafica, omaggistica, banner fisici;
- Spese di certificazione dei prodotti;
- Consulenze esterne connesse alla partecipazione all’evento.
L’importo massimo richiedibile è pari alla cifra minore tra 150 mila euro e il 25% dei ricavi dichiarati negli ultimi due bilanci. L’impresa richiedente, inoltre, non potrà essere debitrice nei confronti del Fondo di una cifra superiore al 50% dei ricavi medi degli ultimi due anni.
L’azienda beneficiaria dovrà rimborsare il finanziamento a rate semestrali posticipate in 4 anni, di cui 1 anno di preammortamento.
Le misure per lo sviluppo di e-commerce in paesi esteri
L’ultima misura prevista dal Fondo 394 per l’internazionalizzazione finanzia la creazione di nuove piattaforme e-commerce all’estero oppure il miglioramento di piattaforme esistenti o l’accesso a piattaforme market place gestite da terzi.
L’obiettivo è favorire la commercializzazione all’estero di prodotti italiani o a marchio italiano. A richiedere il finanziamento possono essere le PMI o le reti d’impresa soggetto con sede in Italia, che hanno depositato almeno due bilanci per due esercizi completi.
Le spese ammissibili comprendono, per questa misura:
- Ideazione e sviluppo di una piattaforma digitale o utilizzo di un market place gestito da terzi, con copertura dei costi di creazione o acquisizione della piattaforma, acquisto di componenti hardware o software, creazione o configurazione di app collegate;
- Spese per elementi collegati alla piattaforma, quali, a titolo di esempio, l’acquisto di dominio, le spese di hosting, l’aggiunta di contenuti testuali o grafici, il monitoraggio degli accessi, il tracciamento dei dati di navigazione e le consulenze esterne, la registrazione del marchio della piattaforma;
- Spese di promozione e formazione, inclusi gli investimenti per azioni di indicizzazione della piattaforma, web marketing o comunicazione.
L’importo massimo del finanziamento richiedibile varia da caso a caso:
- Se il progetto riguarda la creazione o il miglioramento di una piattaforma propria, l’importo massimo richiedibile è il minore tra 300 mila euro e il 15% dei ricavi dichiarati negli ultimi due bilanci depositati;
- Per progetti che riguardano invece l’utilizzo di una piattaforma di terzi, il finanziamento massimo ottenibile è il minore tra 200 mila euro e il 15% dei ricavi dichiarati negli ultimi due bilanci depositati.
L’impresa richiedente, inoltre, non potrà essere debitrice nei confronti del Fondo di una cifra superiore al 50% dei ricavi medi degli ultimi due anni.
L’azienda beneficiaria dovrà rimborsare il finanziamento a rate semestrali posticipate in 4 anni, di cui 1 anno di preammortamento.
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