Fondo IPCEI
Dal 12 luglio 2021 è operativo, per alcune aziende, il Fondo a sostegno della realizzazione degli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI). Il Fondo ha l’obiettivo di generare innovazione tecnologica, migliorare i prodotti e i processi di produzione, nonché favorire una crescita economica sostenibile.
Lo stabilisce il decreto del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti emanato il 12 luglio 2021.
Il Fondo nel dettaglio
Partiamo col dire che il Fondo IPCEI è uno strumento agevolativo istituito e gestito dal MiSE.Le risorse che mette a disposizione di questi interventi ammontano complessivamente a circa 1,7 miliardi di euro. Questa cifra, nello specifico, servirà a rafforzare la competitività dei settori strategici dell’industria nazionale ed europea attraverso una forte sinergia e integrazione tra le filiere dei Paesi membri della Ue.
In particolare, il Fondo potrà procedere con il finanziamento dei progetti già selezionati nell’ambito degli IPCEI avviati nel settore delle batterie, destinando risorse alla promozione di attività finalizzate a ricerca e sviluppo della produzione di materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie elettriche su larga scala per il settore industriale italiano ed europeo.
La missione del Fondo sarà anche quella di finanziare gli ulteriori progetti che verranno approvati prossimamente dalla Ue nei settori dei microprocessori, idrogeno e salute.
Chi sono i beneficiari
Sono coinvolte in questo provvedimento tutte le imprese italiane impegnate in attività di ricerca, sviluppo e innovazione, ma anche in quelle connesse alla prima applicazione industriale, nei settori della microelettronica, delle batterie e del calcolo ad alte prestazioni.
Le condizioni
Per beneficiare delle risorse i soggetti devono:
– essere costituiti e regolarmente iscritti al registro delle imprese
– essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposti a procedure concorsuali
– non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà. Gli aiuti si applicano, tuttavia, alle imprese che al 31 dicembre 2019 non erano in difficoltà, ma lo sono diventate nel periodo successivo;
– essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero dello sviluppo economico
– non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali e incompatibili dalla Commissione europea.