Il Fondo Impresa Femminile è una realtà: ma come fare domanda per poter usufruire delle agevolazioni?
Lo vedremo nel dettaglio in questo articolo, che riepiloga gli obiettivi del fondo, spiega le procedure da seguire per presentare i progetti e presenta le procedure di valutazione collegate.
Che cos’è il fondo impresa femminile
Marzo, mese delle donne: e proprio il 30 marzo 2022 il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il decreto attuativo che definisce i termini e le modalità per la presentazione delle domande a valere sul Fondo Impresa Femminile
Si tratta di un provvedimento atteso da tempo, considerando che si parla della misura ormai da diversi mesi. Anche noi ce ne siamo occupati in due articoli differenti, anticipando gli obiettivi del fondo e le attività finanziabili.
Ora, però, sono arrivate le specifiche di dettaglio che spiegano come accedere ai fondi. Le domande, come vedremo meglio in seguito, si potranno presentare nei mesi di maggio e giugno 2022, secondo un calendario preciso.
Prima di esaminare nel dettaglio il provvedimento, ricapitoliamo per sommi capi cos’è il fondo impresa femminile. Il fondo dedicato alle imprese guidate da donne sostiene tre tipi di azione:
- nascita e sviluppo delle nuove imprese femminili;
- sviluppo e consolidamento delle imprese femminili esistenti;
- diffusione della cultura e formazione all’imprenditorialità.
Le agevolazioni sono concesse in parte come fondo perduto, in parte come finanziamento agevolato. Importo, percentuale di copertura dei costi e tipologia delle spese ammissibili dipendono dal periodo più o meno lungo in cui l’impresa risulta in attività e dall’importo richiesto.
La dotazione finanziaria prevista include uno stanziamento di 47 milioni per l’avvio di nuove imprese costituite da meno di 12 mesi, e 146,8 milioni per lo sviluppo e il consolidamento di imprese in attività da oltre 12 mesi. La dotazione finanziaria globale a disposizione del bando è ripartita tra risorse provenienti dal PNRR e risorse complementari:
- il 40% dei fondi, per la quota proveniente dal PNRR, finanzierà progetti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
- il 25% della dotazione finanziaria complessiva è riservata alle micro e piccole imprese;
- Un’ulteriore quota di oltre 49 milioni di euro va a favore di imprese individuali e lavoratrici autonome.
Per le informazioni di dettaglio su beneficiari ammissibili, azioni finanziabili e percentuali di copertura delle spese, rinviamo all’articolo precedente sul fondo pubblicato alla fine dello scorso anno. Ora esaminiamo invece come fare domanda per beneficiare del Fondo Impresa Femminile.
Come presentare la domanda
Le domande di agevolazione, in lingua italiana, potranno essere presentate unicamente in formato elettronico. Tutti i dati e la documentazione aggiuntiva a corredo dovranno essere inseriti nella piattaforma web messa a disposizione da Invitalia.
Invitalia, infatti, è stata nominata “soggetto gestore” del fondo: ciò significa che sarà l’ente incaricato di raccogliere, esaminare e valutare le istanze di finanziamento. Una sezione specifica del sito di Invitalia, dunque, sarà dedicata proprio al “Fondo impresa femminile”.
La piattaforma informatica permetterà di caricare le domande dal lunedì al venerdì, in tutti i giorni non festivi, nella fascia oraria tra le 10.00 e le 17.00. L’utilizzo della piattaforma è riservato al/alla rappresentante legale dell’impresa richiedente: l’identificazione potrà avvenire tramite SPID, CNS o Carta d’Identità Elettronica. Per presentare la domanda, inoltre, è necessario disporre di una PEC valida e attiva.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha già reso noto il calendario per la presentazione delle domande:
- Per le imprese ancora da avviare o costituite da meno di dodici mesi, le domande potranno essere compilate a partire dal 5 maggio 2022 e successivamente presentate dal 19 maggio in poi;
- Le imprese già costituite, invece, potranno compilare la domanda dal 24 maggio in poi, per poi presentarla a partire dal 7 giugno 2022.
L’agevolazione sarà concessa fino ad esaurimento delle risorse disponibili, salvo l’eventuale rifinanziamento successivo della misura con stanziamenti aggiuntivi.
Vediamo ora più nel dettaglio le diverse sezioni che compongono la domanda:
- I dati anagrafici dell’impresa femminile richiedente. Si tratta di dati abbastanza semplici da raccogliere: di solito, gli elementi identificativi dell’attività o dell’azienda, ricavabili dalla visura camerale o dal bilancio dell’impresa.
- I dati principali del progetto imprenditoriale proposto. Solitamente in questa sezione i formulari di Invitalia chiedono di indicare gli obiettivi di progetto e i risultati attesi, oltre a fornire una descrizione sommaria delle attività previste.
- La descrizione del progetto imprenditoriale. Questa sezione si concentra sul profilo dell’impresa richiedente e sulla sua esperienza pregressa, quando presente. Una spetto che viene valutato è la competenza tecnico-professionale del management dell’azienda o del professionista che presenta la domanda. Si passa poi all’analisi dei dettaglio delle attività previste, considerando anche tempistiche di sviluppo e risultati di progetto. Invitalia chiede di dettagliare anche la strategia d’impresa: analisi del mercato di riferimento, modalità organizzative di svolgimento delle attività, asset tecnico-produttivi ed economico – finanziari. L’obiettivo è valutare la solidità del progetto, non solo come idea, ma come iniziativa imprenditoriale capace di sostenersi nel tempo.
- Il programma di spesa oggetto dell’iniziativa. Per ciascuna delle voci di spesa ammissibili incluse nel progetto andranno indicati gli importi di dettaglio e – da confermare – le voci di copertura previste oltre ai fondi messi a disposizione dal bando.
Alla candidatura dovranno anche essere allegati i documenti formali che attestano il possesso dei requisiti necessari a presentare la domanda. Tali documenti includono:
- L’atto costitutivo e lo statuto dell’impresa richiedente, in caso di società, o il certificato di attribuzione di partita IVA e l’eventuale atto costitutivo, in caso di imprese individuali e libere professioniste. Se l’impresa è ancora da costituire, la documentazione che certifica l’avvenuta costituzione deve essere trasmessa a Invitalia entro 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo della valutazione di progetto.
- Per le imprese femminili costituite da più di 36 mesi un’attestazione rilasciata da un commercialista che asseveri i dati economico – finanziari su cui verrà parametrato il contributo sulle spese di capitale circolante.
- Dichiarazioni sostitutive in merito ai requisiti di ammissibilità, al rispetto delle normative UE di riferimento e delle disposizioni antiriciclaggio.
- Dichiarazioni antimafia, nel caso in cui le agevolazioni richieste superino i 150 mila euro.
Dopo aver descritto come fare domanda la Fondo Impresa Femminile, vediamo ora come si sviluppa il processo di valutazione.
L’iter di valutazione dei progetti
Tutti i progetti presentati verranno valutati da Invitalia seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle candidature e fino all’esaurimento delle risorse disponibili. In estrema sintesi, il processo si sviluppa in tre fasi:
- Fase 1: verifica della regolarità della presentazione della domanda. In questa fase, Invitalia accerta che la domanda sia stata correttamente presentata, che tutti i contenuti richiesti siano presenti, inclusi gli allegati, e che il beneficiario rispetti le condizioni per accedere ai finanziamenti.
- Fase 2: esame di merito dei contenuti. Questa fase si sviluppa su due linee distinte: valutazione delle informazioni rese in fase di presentazione per quanto riguarda gli elementi principali del progetto e colloquio diretto tra il richiedente e Invitalia. Nel corso del colloquio, i valutatori di solito approfondiscono, tra le altre cose, i contenuti della domanda, le caratteristiche del progetto d’impresa, la sostenibilità del piano economico – finanziario e l’expertise del soggetto proponente.
- Fase 3: comunicazione dell’esito dell’istruttoria. In tale fase Invitalia comunica ai proponenti l’esito – positivo o negativo – della valutazione. In caso di esito negativo, l’ente specifica comunque le ragioni de mancato accoglimento, sulla base dei criteri di valutazione contenuti nel bando.
Se invece la domanda di finanziamento viene accolta, Invitalia determina l’ammontare delle agevolazioni spettanti. La ripartizione del finanziamento tra fondo perduto e finanziamento agevolato viene definita in base al tipo di beneficiario, all’ammontare di spesa previsto e al contenuto del progetto presentato.
A questo punto, l’impresa femminile beneficiaria può richiedere l’erogazione del contributo, in non più di due tranche, a SAL – Stato di avanzamento lavori. Ciascuna richiesta dovrà essere corredata da titoli di spesa di valore complessivo pari alla somma di volta in volta richiesta.
- La documentazione relativa al primo SAL potrà anche non essere quietanzata, ma dovrà comunque dimostrare che tutte le spese sostenute rientrano tra quelle ammissibili a bando.
- La prima richiesta di erogazione a SAL, in ogni caso, dovrà essere non inferiore al 40% delle spese ammissibili, e non superiore all’80% delle stesse.
- La richiesta di erogazione finale a saldo dovrà essere trasmessa a Invitalia entro tre mesi dal termine del programma di spese previste. I documenti di spesa dovranno essere quietanzati e provare che le spese sostenute siano ammissibili, secondo quanto previsto dal bando.
- La richiesta di saldo dovrà essere corredata da tutta la documentazione comprovante l’effettivo svolgimento del programma di spesa, oltre ad una serie di documenti autorizzativi a corredo (licenze, permessi, autorizzazioni, titoli di disponibilità degli immobili e/o altra documentazione relativa all’attività d’impresa e alle spese o agli investimenti effettuati).
Nel caso in cui la documentazione richiesta per procedere all’erogazione del finanziamento non sia completa, Invitalia può richiedere al proponente di presentare integrazioni, entro un termine stabilito. Se il beneficiario non presenta le integrazioni o se queste risultano insufficienti, l’erogazione del finanziamento non ha luogo. Se invece la documentazione è soddisfacente, Invitalia procede all’erogazione entro venti giorni dall’approvazione.
Sei un’impresa femminile e vuoi presentare un progetto al Fondo Impresa Femminile? Contatta la nostra sede per un colloquio dedicato: Capuano Associati e i suoi partner sono pronti ad assisterti.