Il decreto Liquidità risolve le incertezze finanziarie delle imprese?
Le misure emanate dal nuovo decreto Liquidità sono destinate a dare effetti reali, ma non in breve tempo; infatti le imprese potranno vedere nuova liquidità non prima dell’estate.
Come nelle fasi posteriori agli eventi bellici o sismici gravi, anche per il post pandemia è ipotizzabile uno scenario di forte ripresa economica forte ripresa economica, per questo motivo è necessario cercare di tutelare la vita delle imprese.
Per i debiti bancari debiti bancari il D.L. n. 18/2020 ha già previsto una prima misura, che consente una sospensione dei termini per il rimborso delle rate dei mutui e finanziamenti.
La prima notazione implica una considerazione di sistema considerazione di sistema.
Quando si creano questi eventi straordinari, si generano due diverse conseguenze: quella umanitaria, che si basa sulle vite stroncate, e quella economica, che si basa su un calo della ricchezza. Si cerca di dare sollievo con contribuzioni a fondo perduto nelle misure delle spese richieste.
La seconda considerazione induce a pochi serrati sorrisi di soddisfazione per le misure sul credito alle imprese appena adottate dal decreto Liquidità.
La terza considerazione, sottolinea la mancata lungimiranza nel predisporre delle misure-ponte di immediata operatività.
Del tutto inadeguato appare il meccanismo del credito d’imposta, previsto dal D.L. n. 18/2020 in cui possono trasformarsi le imposte differite derivanti dalle perdite per cessione dei crediti deteriorati delle imprese, sarebbe stato largamente preferibile, invece, finanziare le banche a tasso simbolico da parte della Cassa DDPP.
La quarta riflessione riguarda il merito delle misure finanziarie più corpose nominalmente adottate dal decreto, che mobilizzano per 400 miliardi a sostegno di finanziamenti concessi in primo luogo a coloro che hanno esaurito la loro capacità di accesso al Fondo di garanzia sotto qualsiasi forma.
La garanzia verrà prestata dalla SACE, in misure decrescenti dal 90 al 70%, fino al 31 dicembre 2020 per un totale di 200 miliardi con controgaranzia dello Stato.
La quinta considerazione riscontra delle valutazioni positive sulle micro imprese, infatti potranno beneficiare di finanziamenti fino a 25.000 euro con garanzia totale dello Stato.
La sesta ed ultima riflessione si concentra sulle misure di sostegno del lavoro. Una vera innovazione sarebbe quella di privilegiare il mantenimento in attività dei lavoratori in luogo della fruizione delle casse di integrazione di vario tipo. A livello sociale ciò permetterebbe di rispettare la dignità dei lavoratori e conservare la loro autostima in vista della ripresa ed a livello economico di mantenerne il potere d’acquisto per garantire che i consumi non subiscano una compressione che pregiudicherebbe la ripresa.
Occorre scongiurare, il timore che, la criminalità organizzata tenti di insinuarsi nel circuito delle imprese in difficoltà per intercettarne i punti deboli, qui la Guardia di Finanza deve confermarsi come il baluardo contro la criminalità economica e deve apprestare strumenti efficaci, come il controllo stringente delle operazione di circolazione della ricchezza.