Lavoratori autonomi nel mirino del Governo
Il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC), per mezzo di un comunicato stampa datato 17 ottobre 2019, ha accettato favorevolmente la mancata riproposizione – a distanza di 13 anni – della norma che impone a una partita IVA individuale ad avere due conti correnti distinti.
Ciononostante, l’attenzione del Presidente del CNDCEC Massimo Miani si è focalizzata su altre disposizioni previste nella Manovra finanziaria 2020, in particolare:
– sull’abrogazione del regime di flat tax al 20% per le partite IVA individuali con fatturati tra 65.001 e 100.000 euro;
– sulle norme che rendono più complicato per contribuenti e professionisti l’esercizio del diritto di compensare crediti e debiti fiscali.
A riguardo, Miani ha affermato, tramite il comunicato stampa che: “Questa manovra si interessa del mondo del lavoro autonomo solo in termini di sottrazione di risorse a favore di altri comparti.
L’abolizione del regime di flat tax al 20% per le partite IVA individuali con fatturati tra 65.001 e 100.000 euro, nell’istante in cui non viene sostituita da altre misure a favore delle partite IVA più congeniali al nuovo governo, denota una scelta di fondo che mette nel mirino non tanto i regimi di flat tax, quanto i lavoratori autonomi”.
Miani chiede al Governo di prevedere aggiustamenti non solo per quanto attiene al regime di flat tax ma anche per “le norme che rendono sempre più complicato per tutti i contribuenti e i professionisti che li assistono, non solo per gli evasori, l’esercizio del diritto di compensare crediti e debiti fiscali, con tanto di moltiplicazione di sanzioni anche su modelli F24 da pochi euro”.