Manovra 2020 e «bonus facciate»: detrazione del 90% per chi ristruttura gli esterni
Un aiuto fiscale per le ristrutturazioni delle facciate esterne di palazzi e condomini: è questa la novità che emerge a sorpresa in coda al comunicato riassuntivo dei 12 punti salienti del decreto fiscale e della legge di bilancio 2020 approvati «salvo intese» nella notte del 15 ottobre nel quadro del Documento programmatico di bilancio trasmesso a Bruxelles.
In aggiunta a una serie di proroghe (bonus riqualificazione energetica e ristrutturazioni, bonus mobili), i provvedimenti previsti introducono per il 2020 «una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il «bonus facciate») per dare un nuovo volto alle nostre città».
Il Centro studi dell’Associazione nazionale costruttori edili ha stimato che il giro d’affari, che potrebbe essere determinato dal nuovo incentivo, vale almeno 2,8 miliardi di euro l’anno.
La stima fatta dall’Ance si fonda sugli effetti finanziari previsti nel Documento programmatico di bilancio, che prevede per il “bonus facciate” un costo complessivo per l’erario di circa 112 milioni di euro nel 2021, primo anno in cui saranno visibili gli effetti finanziari sul bilancio statale.
Su Twitter tale detrazione – che amplia ulteriormente la famiglia dei “bonus” fiscali a usufruibili dagli italiani – è stata divulgata e sponsorizzata dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini che ha scritto: «Nella manovra c’è una norma coraggiosa che renderà più belle le città italiane. Con il #bonusfacciate un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni!».
La proposta di tale manovra prende ispirazione da una famosa legge francese degli anni sessanta (la cosiddetta loi Malraux, dal nome dello scrittore e politico André Malraux, ministro della Cultura tra il 1959 e il 1968), che ha contribuito a modificare l’immagine di molte città della Francia.
Nello specifico il nuovo «bonus facciate» immette nel nostro ordinamento un credito di imposta del 90% per le spese sopportate per il restauro e il recupero delle facciate degli edifici.
Così come per altre misure dirette a promuovere gli interventi di miglioramento edilizi, il bonus servirà a rilanciare la cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il risparmio energetico con effetti immediati sull’occupazione nel settore edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali.
Le proroghe previste dalla manovra 2020 riguardano, invece, la detrazione (da ripartire in 10 quote annuali) per gli interventi di ristrutturazione edilizia al 50%, utilizzabile fino al 31 dicembre 2020.
Identica scadenza anche per bonus al 50% o 65% per l’efficienza energetica (installazione di pannelli solari, di impianti dotati di caldaie a condensazione almeno in classe A con sistemi di termoregolazione evoluti, di micro-cogeneratori, di dispositivi per il controllo da remoto degli impianti.
Anche in questo caso l’agevolazione è da ripartire in 10 rate annuali, anche per gli immobili degli Istituti autonomi per le case popolari.
Ultima proroga riguarda il bonus fiscale per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.