Da qualche anno in Italia sono attive diverse agevolazioni a sostegno delle imprese che vogliono investire in macchinari e attrezzature. Alcune di queste assumono la forma di crediti d’imposta, permettendo alle aziende di recuperare una parte delle risorse utilizzate e favorendo la crescita degli investimenti a livello nazionale o regionale.
Tra le agevolazioni in vigore traviamo il cosiddetto “Bonus Mezzogiorno”, dedicato alle imprese del sud. In questo articolo vedremo di cosa si tratta, come funziona e quali vantaggi porta alle aziende che scelgono di utilizzarlo.
Bonus Mezzogiorno: che cos’è e a cosa serve
Negli scorsi 12 mesi i segnali di ripresa per il nostro paese hanno riguardato anche gli investimenti delle aziende, piccole e grandi.
A confermarlo è un recente studio di Confartigianato sull’utilizzo delle agevolazioni dedicate agli investimenti in beni strumentali da parte delle aziende. L’indagine, pubblicata a settembre 2021, rileva che in Italia gli ordinativi per macchinari e attrezzature sono cresciuti, raggiungendo ad agosto 2021 i livelli record del 1995 (dati Istat).
Il fatturato della filiera di produzione dei macchinari ha segnato un +3,7% nei primi sei mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019: un risultato decisamente migliore del +0,1% registrato in Francia e della brusca frenata a -5,5% della Germania.
Le imprese italiane, dunque, tornano ad investire: merito anche dei crediti d’imposta per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Nel 2021 si è trattato di oltre 5 miliardi di euro a disposizione delle imprese: le anticipazioni sulla nuova legge di bilancio, inoltre, sembrano indicare che molte delle misure attive verranno confermate anche in futuro.
Le imprese del sud, oltre a poter beneficiare dei crediti di imposta e delle agevolazioni attivabili su tutto il territorio nazionale, hanno a disposizione lo strumento specifico del Bonus Mezzogiorno, introdotto dalla legge di stabilità del 2016 (L. 208/2015).
Di cosa si tratta? Il Bonus Mezzogiorno è un’agevolazione fiscale che consente alle imprese che investono in attrezzature, macchinari e impianti nuovi di fabbrica nelle regioni del sud di recuperare una parte delle risorse investite, sotto forma di credito d’imposta. L’agevolazione, attiva come detto dal 2016, è usufruibile fino al 31 dicembre 2022, salvo proroghe.
Come vedremo, la percentuale delle spese recuperabili varia in relazione alle dimensioni dell’impresa richiedente e alla sua localizzazione. A beneficiarne possono essere unicamente le strutture produttive con sede nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le risorse sono stanziate dal MISE, il Ministero per lo Sviluppo Economico, tuttavia l’agevolazione va richiesta inviando una comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Una volta ottenuta la ricevuta che autorizza l’impresa a beneficiare del credito, questo può essere richiesto in compensazione dopo pochi giorni, presentando il modello F24 per via telematica.
Ma andiamo per ordine, e vediamo nei dettagli quali sono le condizioni per poter usufruire del Bonus Mezzogiorno.
Caratteristiche e beneficiari
Il Bonus Mezzogiorno, come già illustrato, è disponibile solo in alcune regioni italiane. Rispetto all’elenco delle regioni ammissibili, tuttavia, sono opportune due precisazioni.
La prima riguarda la localizzazione dell’intervento: se un’azienda ha la propria sede principale in una regione che non rientra tra quelle ammesse, ma l’investimento viene realizzato in una sede secondaria sul territorio di una delle aree eleggibili, l’impresa può comunque beneficiare dell’agevolazione.
La seconda riguarda le regioni Abruzzo e Molise. Per entrambe, il credito d’imposta è attivabile solo per alcuni comuni: si tratta, in particolare, delle aree colpite dal sisma del centro Italia.
Parlando di investimenti, il programma di spesa per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature deve rientrare in iniziative più generali di:
- creazione di un nuovo stabilimento;
- incremento della capacità produttiva di uno stabilimento già esistente;
- diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente, rivolta alla fabbricazione di prodotti nuovi mai realizzati in precedenza;
- introduzione di cambiamenti fondamentali nel processo di produzione di uno stabilimento già attivo.
Per poter beneficiare del credito d’imposta i beni strumentali acquistati devono essere nuovi di fabbrica. È possibile procedere all’acquisto anche utilizzando il leasing finanziario.
Basta soffermarsi sulle situazioni citate in elenco per rendersi conto che il Bonus Mezzogiorno non è un intervento singolo slegato da logiche imprenditoriali di lungo periodo. Al contrario, l’intero investimento assume una valenza strategica per l’azienda, inserendosi in un più ampio processo di sviluppo imprenditoriale o di innovazione.
Va considerato, però, che non tutte le imprese possono usufruire dell’agevolazione: alcuni settori di attività, infatti, sono esclusi dal beneficio. Si tratta, più nello specifico, dei settori siderurgico e carbonifero, del comparto della produzione di fibre sintetiche, del settore delle costruzioni navali e dei trasporti (incluse le infrastrutture collegate), della produzione e distribuzione di energia elettrica e, infine, dei settori finanziario, assicurativo e creditizio.
Il credito d’imposta è rivolto a imprese di qualsiasi dimensione. A variare in base alla dimensione d’impresa, tuttavia, è l’ammontare del beneficio:
- Piccole imprese: il credito d’imposta arriva fino al 45% dell’investimento, in presenza di costi ammissibili fino a 3 milioni di euro;
- Medie imprese: la percentuale scende al 35%, con un massimale di spesa ammissibile pari a 10 milioni di euro;
- Grandi imprese: l’agevolazione di attesta al 25%, con costi ammissibili fino a 15 milioni di euro.
Diversa la situazione per le aree di Abruzzo e Molise che possono accedere all’agevolazione: in questo caso, la percentuale è pari al 30% per le piccole imprese, al 20% per le aziende di media dimensione e al 10% per le grandi imprese.
Come presentare la domanda con Capuano Associati
Per usufruire del Bonus Mezzogiorno, come già detto, occorre seguire una procedura specifica che inizia con la presentazione della comunicazione relativa all’investimento all’Agenzia delle Entrate, per via telematica. L’istanza può essere presentata entro il 31 dicembre 2022 ed entro lo stesso termine i beni oggetto dell’agevolazione dovranno essere già stati consegnati all’impresa richiedente e pagati per intero.
Una volta ricevuta la comunicazione, l’Agenzia delle Entrate la esamina e, se tutto è regolare, invia all’azienda una ricevuta che conferma la fruibilità del beneficio. Il credito d’imposta potrà essere richiesto presentando un modello F24 con codice tributo specifico a partire dal quinto giorno dopo l’ottenimento della ricevuta.
I vantaggi del credito d’imposta fruibile attraverso il Bonus Mezzogiorno sono molteplici, ma ne segnaliamo due in particolare:
- la possibilità per le imprese che presentano la domanda di recuperare risorse in tempi brevi attraverso la riduzione del carico fiscale in compensazione. Si tratta di un’opportunità strategica, sia per la programmazione degli investimenti, sia per la pianificazione dei flussi di cassa collegati;
- l’opportunità di cumulare l’agevolazione con il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali già attivo su tutto il territorio nazionale. In questo caso, ovviamente, l’ammontare del beneficio cumulato non può superare le spese di investimento totale.
Per quanto riguarda questo secondo aspetto, la possibilità del cumulo è stata confermata dall’Agenzia delle Entrate già a settembre 2020, con la risposta data ad un’interpellanza specifica.
In aggiunta alle agevolazioni fiscali per l’acquisto di macchinari, attrezzature e impianti, le imprese possono beneficiare di ulteriori misure di sostegno, sempre sotto forma di credito d’imposta. Tra le principali attualmente in vigore rientrano:
- Il Credito d’imposta Formazione 4.0, che copre fino al 50% dei costi del personale dipendente, per le ore in cui è impegnato in iniziative di formazione destinate ad acquisire o consolidare competenze relative alle tecnologie inserite nel piano nazionale Industria 4.0.
- Il Credito d’imposta in attività di ricerca e sviluppo, per favorire gli investimenti rivolti a innovare o migliorare i prodotti e i processi aziendali.
Le opportunità attivabili, dunque, sono molte. Per le aziende, tuttavia, non è facile orientarsi tra le specificità della normativa e le procedure di presentazione delle istanze.
Capuano Associati, negli ultimi anni, ha supportato diverse aziende nell’accesso ai benefici previsti. Le imprese che si sono rivolte al nostro studio appartengono ai settori più diversi: food & beverage e distribuzione, produzione tessile, logistica e servizi, commercio, salute e bellezza e molti altri.
Tra le imprese a cui abbiamo fornito consulenza qualificata c’è anche un’azienda campana che opera nel settore della logistica. L’impresa mirava a rendere più efficienti le attività di gestione del magazzino, nell’ambito di un piano di investimenti per l’ampliamento aziendale calibrato su cinque anni. Grazie al Bonus Mezzogiorno, la società ha potuto acquistare le attrezzature necessarie, usufruendo di un credito d’imposta di 900.000 euro su un totale di 2 milioni di euro investiti.
Inoltre, l’azienda ha beneficiato anche del credito d’imposta Formazione 4.0 e di altre misure inserite nel programma Transizione 4.0 promosso dal MISE, ottenendo:
- la riduzione del carico fiscale complessivo;
- l’ottimizzazione della gestione degli investimenti attraverso l’attivazione dei meccanismi agevolativi;
- il recupero di risorse, da destinare ad altre attività strategiche o correnti dell’azienda.
Dietro ad un risultato di questo genere c’è un preciso disegno strategico e consulenziale: è questa la proposta di valore di Capuano Associati.
Il nostro studio, infatti, offre imprese GreenPassF24, uno strumento di pianificazione che permette di integrare le diverse opportunità agevolative, ottimizzare il carico fiscale e recuperare liquidità. Si tratta di un protocollo gratuito pensato su misura per le aziende e strutturato per fasi:
- Compilazione della check list online, in cui chiediamo alle imprese alcune informazioni di base per inquadrare le loro caratteristiche e i loro obiettivi di sviluppo;
- Audit online, una sessione di approfondimento gratuita condotta da uno dei nostri consulenti, per definire una prima ipotesi di piano d’intervento;
- Elaborazione gratuita del Protocollo GreenPassF24, che propone una mappatura degli strumenti di agevolazione attivabili per sostenere il percorso di crescita e sviluppo dell’impresa.
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