Decontribuzione sud, bonus occupazione sud e altre agevolazioni: incentivi per aziende che assumono.
Decontribuzione sud, bonus occupazione sud e gli altri: stiamo parlando, ovviamente, degli incentivi all’occupazione.
Gli incentivi all’occupazione sono agevolazioni contributive o economiche a vantaggio dei datori di lavoro che assumono determinate categorie di lavoratori. Si tratta di categorie che di solito hanno difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro: giovani, donne o over 50, ad esempio.
Alcuni degli incentivi all’occupazione attualmente applicabili sono già stati istituiti qualche anno fa e poi prorogati in seguito. Altri, invece, sono stati attivati per contrastare le conseguenze dannose della pandemia da covid-19 sul mercato del lavoro.
Una parte delle agevolazioni è accessibile su tutto il territorio nazionale, altre sono attive soltanto in specifiche regioni. In questo secondo caso, ci stiamo riferendo in particolare alle agevolazioni decontribuzione sud e bonus occupazione sud, attivate nelle regioni del mezzogiorno.
Partendo dalla fotografia della situazione attuale, grazie ai dati forniti dall’INPS, in questo articolo offriremo una panoramica degli incentivi in vigore. Ci concentreremo in particolare proprio su “decontribuzione sud” e “bonus occupazione sud”, spiegando come funzionano e quali sono i vantaggi per le imprese.
Gli incentivi all’occupazione e il mercato del lavoro
Nel suo Focus trimestrale sulle agevolazioni contributive per le assunzioni l’INPS presenta i risultati delle agevolazioni istituite per incentivare l’occupazione dipendente del settore privato.
Il rapporto è pubblicato, appunto, ogni tre mesi, ma il confronto si sviluppa su tre anni. Come abbiamo già ricordato, infatti, le misure sono state attivate in un arco temporale decisamente esteso. L’obiettivo era quello di dare risposta a problemi strutturali (come la disoccupazione giovanile o la sotto occupazione femminile) o a situazioni di emergenza (come la pandemia in corso).
L’ultimo aggiornamento del focus trimestrale è stato pubblicato il 23 dicembre 2021 e fotografa la situazione, considerando le statistiche occupazionali e gli effetti delle misure in vigore. I dati principali rilevati mostrano che:
- Nel 2020, come è facile immaginare, le cifre globali mostrano una forte diminuzione sia delle assunzioni (-23,7%) che delle trasformazioni contrattuali. Per trasformazione contrattuale, più nello specifico, si intende il passaggio da un tipo di contratto di lavoro ad una tipologia differente. Tipicamente, il rapporto si sofferma sui dati relativi alle trasformazioni da un contratto a termine ad un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
- Confrontando i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo del 2020, si rileva un incremento delle assunzioni, con una crescita complessiva del 19,4%.
Analizzando però più in dettaglio i dati e considerando unicamente i rapporti di lavoro avviati o trasformati beneficiando delle misure di incentivazione, tra il 2019 o 2020 si registra un aumento del 20% per le assunzioni e del 62% per le variazioni contrattuali.
Il progresso è causato principalmente dall’attivazione degli incentivi all’assunzione avviati nell’estate del 2020. Tali misure prevedono un esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato o per le assunzioni a termine di tipo stagionale nel settore turistico.
Uno degli incentivi all’occupazione più vantaggiosi e utilizzati dalle imprese, con un impatto maggiore in termini di efficacia, è il bonus decontribuzione sud. Nel prossimo paragrafo vedremo di cosa si tratta e quali sono i benefici per le aziende che ne usufruiscono.
Parleremo inoltre del bonus occupazione sud, un’ulteriore misura agevolativa aperta alle imprese del sud Italia che vogliono assumere giovani.
Decontribuzione sud e bonus occupazione sud: cosa sono e come funzionano
L’agevolazione decontribuzione sud è stata istituita dal decreto legge n.104 del 14 agosto 2020, convertito in legge il 13 ottobre 2020 (legge 126/2020). L’obiettivo dell’incentivo è quello di arginare le conseguenze della pandemia in ambito occupazionale nelle regioni del mezzogiorno, che già affrontano il problema della disoccupazione in maniera più marcata e strutturale.
La misura interessa i rapporti di lavoro dipendente in cui la prestazione viene svolta nelle regioni del sud. In particolare, i territori coinvolti sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Nello specifico, l’incentivo prevede uno sgravio contributivo del 30% in favore di datori di lavoro privati, con esclusione del lavoro agricolo e domestico, sia per rapporti di lavoro già in essere che per rapporti di lavoro ancora da avviare.
L’incentivo all’occupazione si applica sull’ammontare totale dei contributi previdenziali a carico dell’azienda per ciascun lavoratore, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti per la componente INAIL. La misura ha come obiettivo il mantenimento della forza lavoro già presente in azienda oppure l’assunzione di nuovi lavoratori, fermo restando il rispetto del requisito geografico.
Inizialmente previsto fino a fine 2020 e poi esteso ai primi mesi del 2021, attualmente il bonus decontribuzione sud è stato prorogato fino al 2029, con rimodulazione delle percentuali di applicazione:
- percentuale applicabile pari al 30%: dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2025;
- percentuale applicabile pari al 20%: dal 1 gennaio 2026 al 31 dicembre 2027;
- percentuale applicabile pari al 10%: dal 1 gennaio 2028 al 31 dicembre 2029.
Complessivamente, il bonus decontribuzione sud ha interessato nel 2020 ben 190.608 nuove assunzioni e 14.460 rapporti di lavoro già in essere. A beneficiarne sono state soprattutto le aziende di Campania, Puglia e Sicilia, con il 67% delle attivazioni totali (Dati INPS). Si tratta soprattutto di micro e piccole imprese, la cui forza lavoro non supera i 15 dipendenti.
La misura, come diversi altri incentivi all’occupazione che esamineremo in seguito, è cumulabile con altre agevolazioni, quali l’incentivo all’assunzione di over-50 disoccupati da almeno 12 mesi, l’incentivo all’assunzione dei soggetti destinatari di NASpI e le misure per promuovere l’assunzione delle persone con disabilità.
Una misura ulteriore a favore dell’occupazione nelle regioni del meridione è il cosiddetto bonus occupazione sud. Introdotto dalla legge di bilancio 2021, si tratta di una misura agevolativa per favorire l’assunzione di giovani nelle stesse regioni menzionate in precedenza: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Di che cosa parliamo, nello specifico? Il Bonus occupazione Sud consiste nello sgravio al 100% dei contributi a carico di imprese e datori di lavoro che decidono di assumere giovani al di sotto dei 36 anni. La misura vale unicamente per l’avvio di contratti a tempo indeterminato e il valore totale dello sgravio non può superare i 6.000 euro per ciascun anno.
La misura è attiva sia per il 2021 che per il 2022 e ha una durata di 48 mesi a partire dall’assunzione del lavoratore. In tal senso, essa rappresenta un’estensione del bonus lavoro giovani 2021 attivo sull’intero territorio nazionale, che ha una durata inferiore, pari a 36 mesi. Quest’ultima misura sarà una delle agevolazioni di cui tratteremo nel prossimo paragrafo.
Altri incentivi a disposizione delle imprese
Vediamo allora quali sono gli altri incentivi all’occupazione previsti dalle normative in vigore, oltre alla misura decontribuzione Sud.
Le agevolazioni, a seconda del beneficiario a cui si rivolgono, possono essere raggruppate per categorie:
- Misure per sostenere l’apprendistato. L’agevolazione consiste in una riduzione dell’aliquota contributiva pari all’ 11,31% che interessa tutta la durata del periodo di apprendistato. L’incentivo si applica anche per i dodici mesi successivi in caso di mantenimento del contratto. Nel caso in cui il rapporto in regime di apprendistato si concluda, l’azienda può trasformarlo in contratto a tempo indeterminato senza interrompere il rapporto di lavoro in essere. In questo caso, si applica la medesima agevolazione contributiva già applicata per l’apprendistato: decontribuzione del 11,31% per dodici mesi.
- Misure a vantaggio dell’occupazione giovanile. La misura prevede l’esonero contributivo al 100% in favore dei datori di lavoro privati. Per accedere all’incentivo nel biennio 2021-2022, l’azienda deve avviare assunzioni oppure trasformazioni di contratti di lavoro a termine in rapporti a tempo indeterminato a beneficio di giovani di età inferiore ai 36 anni. Per attivare l’esonero contributivo, inoltre, i beneficiari non devono essere mai stati titolari di un contratto a tempo indeterminato. La misura si applica per un periodo massimo di 36 mesi a partire dalla data di assunzione ed è pari al 100% dei contributi da versare, fino a un massimo di 6.000 euro all’anno.
- Incentivi che promuovono l’occupazione delle donne. Si tratta in particolare di agevolazioni che riducono del 50% la contribuzione dovuta dai datori di lavoro che assumono a tempo determinato, indeterminato o con trasformazione di contratto donne di qualsiasi età. Le lavoratrici devono essere disoccupate da almeno 24 mesi, oppure da almeno 6 mesi se risiedono in specifiche aree svantaggiate del paese.
- Incentivi per favorire l’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate. Una seconda misura prevede invece l’esonero contributivo al 100% per i datori di lavoro privati che assumano a tempo determinato, indeterminato o con trasformazione di contratto, donne lavoratrici svantaggiate. In tal caso le lavoratrici dovranno possedere i requisiti indicati nell’art.4 della Legge 92/2012. L’esonero totale dei contributi dovuti si applica fino al limite massimo di 6.000 euro all’anno. Il beneficio ha una durata di 12 mesi nel caso di contratto a tempo determinato, 18 mesi per il tempo indeterminato e 18 mesi complessivi se rapporto trasformato.
- Incentivi all’assunzione di over 50. Si tratta della misura nota come “legge Fornero“. L’agevolazione prevede una decontribuzione del 50% per le imprese private che assumono uomini e donne di età superiore ai 50 anni disoccupati da almeno 12 mesi.
- Incentivi all’assunzione di persone disabili. In questo caso, l’incentivo si calcola sull’ammontare della retribuzione mensile lorda imponibile. Il contributo ottenibile varia dal 35% al 70% della retribuzione in relazione alla percentuale di riduzione della capacità lavorativa del soggetto e al tipo di contratto. Anche la durata dell’agevolazione varia dai 36 ai 60 mesi, seguendo gli stessi parametri citati.
Le ultime due agevolazioni citate sono prorogate anche per tutto il 2022.
Capuano Associati assiste le imprese clienti nella verifica degli incentivi attivabili e nella predisposizione delle domande di agevolazioni. Per maggiori informazioni, contatta i nostri uffici: i nostri consulenti sono a tua disposizione.